Edoardo De Filippo e il caffè: considerazioni di Eduardo

Tratto da Questi fantasmi


PASQUALE (beatamente seduto fuori al balcone di sinistra, ha disposto, davanti a sé, un'altra sedia con sopra una guantiera una piccola macchinetta da caffè napoletana, una tazzina e un piattino. Mentre attende che il caffè sia pronto parla con dirimpettaio prof. Santanna )

“A noialtri napoletani, toglieteci questo poco di sfogo fuori al balcone... Io, per esempio,professo', a tutto rinuncerei tranne a questa , presa fuori al balcone, tranquillamente dopo quell'oretta di sonno che uno si è fatta dopo pranzo.
E me la devo preparare , con le mie mani.
Capirete che, dovendo servire me stesso, seguo le vere esperienze e non trascuro niente... Ehh, il caffè si deve fare buono!
Sul becco... e qua professo' il becco, e voi dove guardate? Questo! (Prende la macchinetta in mano e indica il becco della caffettiera)
Io sul becco questo coppitello di carta...questo coletto.
E gia' perché così il fumo denso del primo caffè che è quello non si disperde, anzi resta dentro profuma tutto l’ambiente che deve ricevere poi il caffè.
…E che profumo!”
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